Ultimo fascicolo

Andai a trovare don Gérard Lutte nell’appartamento dove aveva scelto di trasferirsi per stare con i poveri, gli emarginati della periferia romana. Non capivo le ragioni del suo vivere la scienza in una militanza eccezionale che lo poneva sul confine tra l’essere dentro e l’essere fuori delle istituzioni universitarie. Egli era un esempio convincente di come si potesse, da sacerdoti intellettuali, volgere la ricerca scientifica alle mete esistenziali, le uniche a dare il senso dell’oltre, senza appiattirsi sulla quotidianità, ma stando nella quotidianità con tutto il proprio esistere.

Il Nodo. Per una pedagogia della persona, 23-2023, 27